Sassicaia 1986
Tenute San Guido
Il Sassicaia è un vino straordinario prodotto all’interno della Tenuta San Guido, a Bolgheri.
Quest’ultima è una frazione del comune di Castagneto Carducci che si trova pochi chilometri a nord-ovest rispetto al capoluogo. Sorge al centro della Maremma Livornese, sulle ultime propaggini delle Colline Metallifere.
Bolgheri è famoso, oltre che per le caratteristiche storico-paesaggistiche, anche per i vini rossi che vengono prodotti nella zona. Grazie alle particolari caratteristiche del terreno e al microclima soleggiato, asciutto e moderatamente ventilato, si sono ben adattati nella zona vitigni di origine bordolese, quali il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Merlot e il Petit verdot.
Tra i più famosi ritroviamo il Sassicaia di Tenuta San Guido (nell’omonima zona della frazione), a base di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc (la storica fattoria sorge proprio di fronte all’Oratorio di San Guido).
La storia
La storia di Sassicaia è nota a tutti gli appassionati ma vale la pena ricordare qualche dato saliente.
La prima annata uscita sul mercato è la 1968. Questa fu anche la prima con l’etichetta che conosciamo perchè Mario Incisa aveva già iniziato a produrre questo strano vino a San Guido negli anni ’50. Tant’è vero, però, che solo pochi amici della casa ebbero la fortuna di gustare il 1957 o il 1967 o il leggendario vino diverso della Sassicaia 1977.
Il Bolgheri Sassicaia è un vino DOC. La produzione è consentita in una specifica zona del comune, prodotto con almeno l’80% di Cabernet Sauvignon. Il Bolgheri Sassicaia è uno dei vini italiani più pregiati ed è prodotto esclusivamente dall’azienda Tenuta San Guido. Questa possiede tutti i vigneti all’interno dell’area delimitata dalla DOC.
Il Sassicaia è il vino italiano più noto al mondo. Il Sassicaia nasce dall’ingegno di Mario Incisa della Rocchetta che, già negli anni Venti, sognava di creare un vino di razza. Decise così di piantare uve Cabernet Sauvignon e Franc nella Tenuta San Guido, per la somiglianza che aveva notato tra questi terreni e la zona di Bordeaux: terreni pietrosi e sassosi, proprio come una “sassicaia”.
Negli anni, anche grazie al prezioso contributo dell’enologo Giacomo Tachis, il Sassicaia è diventato il simbolo di una produzione enologica di altissima qualità. Il Sassicaia di Tenuta San Guido esalterà tutte le grandi occasioni e le cene sontuose, ma sorseggiato in piacevole solitudine e meditazione saprà stupirvi come nessun’altro.
Sassicaia
Il Sassicaia è vino sontuoso, dall’aspetto rosso rubino prezioso. Al naso affascinano le note di ciliegie mature, more, ribes nero, rosmarino, lavanda, foglie di lampone e mondo erbaceo; il tutto è accompagnato da un pizzico di elegante nota di quercia e da lievi spunti di tabacco da pipa. Al palato si fa apprezzare per la sua intensità, vigoria dell’arduo territorio da cui nasce, e da una trama perfettamente ricamata da freschezza e sapidità.
Il Sassicaia esprime al meglio la storia che racchiude in sé con l’invecchiamento. È un capolavoro della terra impervia di Bolgheri, unico e dalle ampie evoluzioni.
- Colore: Rosso rubino intenso
- Profumo: Note fruttate di amarene, mirtilli e ribes nero si fondono su aromi di chinotto, cioccolato, grafite e macchia mediterranea
- Gusto: Equilibrato, pieno ed elegante con tannini morbidi e levigati e una lunga persistenza.
Dettagli annata 1986
- Clima: Piuttosto regolare, con minor sommatoria termica rispetto all’anno precedente e con
un più di riserva idrica nel terreno, data la minor siccità primaverile ed estiva. - Vendemmia: La produzione è stata abbastanza normale, e quindi più abbondante del 1985, come
rapporto grappolo-ceppo. Ne è conseguita una qualità di uva assai equilibrata nei
suoi rapporti zuccheri-acidi organici-polifenoli. La maturazione è stata ottima e la
vendemmia ben soleggiata ma senza punte di caldo eccessivo. Essa è durata circa 18
giorni. - Vinificazione: La vinificazione si è svolta senza alcun problema microbiologico, con una
macerazione di circa 12 giorni. Così pure la malolattica si è sviluppata ancora nella
prima metà di Novembre, cioé subito dopo la vinificazione e nella prima decade di
Dicembre il vino era già privo di acido malico. L’abbiamo conservato nei tini per
circa un mese ancora, affinché ultimasse bene i processi microbiologici secondari e
il passaggio in barriques è avvenuto a fine Dicembre. - Invecchiamento: Le barriques erano per il 30% di primo passaggio, del 30% di secondo passaggio, e
per il 40% nuove. Il 20% erano di rovere di Slavonia, e l’80% francese.
L’invecchiamento è durato 22 mesi.
Premi annata 1986
- 2/3 bicchieri Guida “Vini d’Italia” 1990
- 93/100 punti James Suckling
Contiene solfiti
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