Col d’Orcia Brunello di Montalcino DOCG 2011
COL D’ORCIA
La storia di Col d’Orcia
Col d’Orcia è una delle aziende storiche di Montalcino. La discendenza odierna risale almeno al 1890, data in cui, documenti ufficiali mostrano che la Famiglia Franceschi originaria di Firenze acquistò la proprietà, poi conosciuta come Fattoria di Sant’Angelo in Colle. Nei primi del 1933 la Fattoria di Sant’Angelo in Colle presentò i suoi Brunelli alla “esposizione di vini” (Prima Mostra dei Vini d’Italia) tenutasi a Siena, una delle prime attività commerciali presentati in Italia, decine di anni prima che il Brunello divenisse un vino prezioso (di prima classe) di livello internazionale e mondiale.
I fratelli Leopoldo e Stefano Franceschi ereditarono la proprietà e conseguentemente divisero le loro parti nel 1958. Le condizioni della separazione proibirono ad entrambi di usare il preesistente nome Fattoria di Sant’Angelo in Colle. Leopoldo Franceschi battezzò la sua tenuta Il Poggione, il terreno dove la cantina omonima è collocata ancora oggi. Stefano Franceschi chiamò la sua azienda Col d’Orcia (collina sull’Orcia) dal nome del fiume che scorre attraverso la proprietà. Stefano Franceschi e la moglie non ebbero figli così, nel 1973, la proprietà venne venduta alla famiglia Cinzano originaria del Piemonte.
La famiglia Cinzano era già attiva nel commercio dei liquori, e usufruì della già estesa rete di vendite per immettere nel mercato primi vini. Al tempo dell’acquisto da parte dei Cinzano, Col d’Orcia coltivava anche una varietà di colture, tra le più comuni, inclusi grano, tabacco, olive e uva.
Nel 1973 vi erano appena pochi ettari dedicati all’uva ma nel corso degli anni si estesero fino a raggiungere i 140 ettari odierni, di cui 108 destinati alla produzione di Brunello, fanno di Col d’Orcia il terzo produttore di Brunello a Montalcino.
In questi ultimi anni, il Conte Francesco Marone Cinzano ha supervisionato una graduale e quieta conversione all’agricoltura biodinamica, un esempio di molti decisioni dettate dalla qualità che separano Col d’Orcia da altri grandi produttori di Montalcino.
La tenuta Col d’Orcia, oasi biologica di Montalcino
” A Col d’Orcia da molti anni a questa parte, abbiamo sempre attribuito grande valore e dedicato particolare attenzione all’ambiente naturale in cui operiamo.
Per questa ragione a partire dal 2010 abbiamo preso la decisione di iniziare il processo di conversione per ottenere la certificazione biologica e perciò diventare la più grande azienda vinicola biologica di tutta la Toscana. Dal 24 Agosto 2010, l’intera tenuta inclusi vigneti, oliveti, seminativi, e persino il parco ed i giardini sono condotti esclusivamente con pratiche agronomiche di tipo biologico.
Siamo molto orgogliosi di questo traguardo e possiamo legittimamente definire Col d’Orcia un’oasi biologica a Montalcino. ”
BRUNELLO DI MONTALCINO
La scelta di continuare ad usare le botti di rovere di Slavonia è stata presa molti anni fa, ben prima che il dibattito tra produttori modernisti e tradizionalisti avesse inizio. Tradizione vuol dire rispetto per l’essenza del Sangiovese di Montalcino. Ancora oggi, a Col d’Orcia, il Brunello di Montalcino viene invecchiato per 3 anni completi nelle grandi botti di rovere prima dell’imbottigliamento e viene tenuto in cantina 1 anno prima dell’uscita nel mercato.
Vinificazione:
Fermentazione sulle bucce della durata di 18-20 giorni. A temperatura controllata inferiore ai 30° C. In vasche di acciaio da 150 hl basse e larghe. Appositamente realizzate per estrarre efficacemente ma delicatamente tannini e colore.
Invecchiamento:
4 anni di cui 3 in botti di rovere di Allier e di Slavonia della capacità di 25 – 50 e 75 hl e successivo affinamento in bottiglia di almeno 12 mesi in locali a temperatura controllata.
- Colore: Rosso rubino intenso e profondo, con riflessi granati profondi
- Profumo: Elegante, ampio, intenso e complesso. Presenta evidenti note di frutta rossa matura ben integrate con le spezie donate dal lungo invecchiamento in botti di rovere.
- Sapore: Vino di buona struttura dotato di tannini maturi e persistenti, avvolti da una piacevole sensazione acida. Retrogusto lungo e fruttato.
- Abbinamenti: si abbina alla perfezione alla carne di selvaggina di piuma e di pelo oltre che alle carni arrostite o alla brace.
Contiene solfiti
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