Brunello di Montalcino Piaggione 2004 Riserva Podere Salicutti
Brunello di Montalcino Piaggione 2004 Riserva Podere Salicutti
Ć ancora un giovanotto, ma promette di diventare un signore nobile e distinto, elegante e importante.
2004, 2008 e adesso 2011: la cantina āPodere Salicuttiā ha prodotto nella sua storia solamente tre volte la Riserva di Brunello di Montalcino, e solamente quando le annate sono state di quelle straordinarie.
Ecco allora la terza edizione del āPiaggioneā, che chiede solo di essere dimenticato per qualche anno in cantina, cosƬ che fra un paio di decenni sarĆ in grado di regalarvi emozioni senza fine.
Ć un Brunello prezioso, tra lāaltro candidato a vincere il premio come miglior Brunello Riserva dellāannata 2011.
L’azienda
L’azienda Podere Salicutti, che prende il nome dal fosso che delimita la proprietĆ lungo il confine meridionale, ĆØ situata a sud-est del territorio del comune di Montalcino e ha circa quattro ettari vitati.
Nellāantica dimora contadina, ora finemente recuperata, si trova la cantina di invecchiamento mentre i locali per la vinificazione sono stati realizzati ex-novo nel 1999.
Il titolare, Francesco Leanza, un tempo chimico e adesso vitivinicoltore, ha acquistato terreno e fabbricato nel 1990. Nel 1994 sono stati impiantati i vigneti e nel 1997 ĆØ ufficialmente iniziata la produzione vinicola, con 4 ettari vitati che vedono protagonista il sangiovese ed alcune parcelle dedicate a cabernet sauvignon e canaiolo.
Oggi Francesco Leanza gestisce gli orientamenti in vigna e in cantina, e si occupa anche dellāamministrazione e della commercializzazione.
āLa vigna deve essere curata e bella come un giardino. Sono convinto che quanto più ĆØ bella, tanto più darĆ buoni frutti. Per questo do assoluta preferenza ai lavori manuali rispetto a quelli meccanici e spendo settimane e mesi, insieme ai miei due collaboratori, per accudire manualmente ogni singola viteā.
Fin dallāinizio Francesco Leanza ha scelto di seguire i criteri dellāagricoltura biologica, quando ancora a Montalcino nessuno la praticava. Il desiderio era quello di ritrovare lāarmonia con lāambiente naturale.
Adesso quella scelta, alla luce delle conoscenze e delle consapevolezze odierne, si trasforma in un valore aggiunto di certo non trascurabile.
Ć un Sangiovese Grosso che parla la lingua della massima eccellenza enologica delle terre ilcinesi.
Dal colore rosso granato.
Al naso frutta rossa matura (prugne), tabacco, note balsamiche
Pieno. Caldo e ben strutturato. Frutti rossi (prugne, ciliegie sottospirito), menta. Elegante e lungo.
Abbinamenti
formaggi stagionati , secondi di carne rossa , selvaggina
Riconoscimenti
ANTONIO GALLONIĀ 96/100
ROBERT PARKERĀ Ā Ā 95/100
Contiene solfiti

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