Roberto Voerzio Barolo Rocche dell’Annunziata 2019
L’azienda
Roberto Voerzio è un vigneron, un lavoratore del vigneto. Tutti i lavori del vigneto e della cantina vengono svolti in maniera meticolosa e maniacale.
L’azienda, rimasta a conduzione familiare, è riuscita ad acquistare alcuni dei più famosi cru della zona del Barolo, all’interno della zona collinare di La Morra. Furono tra i primi ad optare per una drastica diminuzione delle rese per ettaro (ad oggi 8000 ceppi/ha) a favore di una qualità molto elevata.
Oggi dalle sue viti, curate come giardini, escono vini straordinari, esempi di eleganza e di interpretazione del terroir langarolo. Non a caso negli ultimi anni è costantemente ai vertici delle classifiche mondiali delle più importanti rassegne stampa di settore, infatti le sue produzioni sono limitatissime e molto rare da trovare.
Vinificazione
Tra le fortune di Roberto vi è quella di essere riuscito ad acquistare ettari vitati nelle vigne più rinomate di La Morra per la qualità dei nebbioli infattiRocche dell’Annunziata risulta essere la più importante non solo per la piena esposizione a sud ma anche per i suoi suoli di sabbia e limo che regalano un’eleganza disarmante. Vigneto piantato ad alta densità secondo la sua filosofia con 8000 ceppi per ettaro con una produzione per pianta di 500/700 grammi d’uva e dove la vinificazione si effettua con l’uso di lieviti indigeni in contenitori d’acciaio per 15 giorni. L’affinamento è eseguito in barrique usate e botti da 20 hl per 24 mesi infine, dopo questo periodo, il vino riposa prima 8 mesi in acciaio poi 8 mesi in bottiglia. Si tratta di una versioni meglio riuscite di questo Barolo in cui si colgono i dettagli di ogni singolo elemento, partendo dai profumi molto freschi di frutta rossa che nel tempo lasciano spazio a note speziate e floreali, in bocca risulta nobile e di vigorosa acidità accompagnata da tannini rotondi e piacevoli.
Note di degustazione
Il colore rosso rubino del Barolo DOCG dell’Annunziata di Roberto Voerzio presenta dei marcati riflessi granati dati dalla lunga permanenza in affinamento. L’alta concentrazione di glicerina appare evidente nel calice, il tenore alcolico raggiunge i 14,50%vol. Profumi di frutta sono mescolati a sfumature floreali e sentori intriganti e atipici. In bocca è robusto, corposo; in un sorso ritornano in mente le evoluzioni dei tannini che tendono ad ammorbidirsi in fase di lungo affinamento. Un finale di notevole persistenza.
Abbinamenti consigliati
Vino per pietanze con preparazioni importanti a base di carne di agnello alla brace, col pecorino e taralli scaldatelli pugliesi. Ruotolo con funghi, zucca e patate al forno; Orecchiette fatte a mano con verdure autunnali (cime di rapa, broccoletti, cavoli scuri…) spezzatino con carne e patate, parmigiana di melanzane, involtini di melanzane secche, ottimo con la frutta secca.
Contiene solfiti
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