BARBARESCO CERETTO 2018
I Fondatori
Alla ricerca dei cru, una geniale intuizione
Selezionare le vigne nelle posizioni storicamente più valide era l’obiettivo dei due fratelli Bruno e Marcello Ceretto. Questa idea, derivata da un viaggio in Borgogna, avrebbe dato ragione alla famiglia e reso i vini Barolo e Barbaresco tra i più apprezzati al mondo.
Una rivoluzione, all’epoca, per un territorio in cui il concetto di cru era totalmente sconosciuto, ma, soprattutto, una geniale intuizione. Una vera lotta, la loro, intrapresa col padre Riccardo, che le uve le comprava per poi vinificarle. “Incominciate un percorso difficile, la terra non ha mai creato ricchezze a nessuno” sosteneva Riccardo, ma i testardi Bruno e Marcello non avevano dubbi “siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l’uva”.
Iniziano quindi a sognare etichette che portino il nome del vigneto e su cui appaia anche la sua fotografia: “così chi beve quel vino ha sotto gli occhi la vigna da cui proviene. La vigna è storia, i nomi delle colline restano nel tempo, non mutano e questo rafforza la qualità e la credibilità dei vini qui prodotti. Una vigna la puoi cercare, visitare, toccare, sempre”.
Nel 1986 The Wine Spectator, forse la più influente rivista americana nel mondo del vino, mette in copertina i due fratelli langaroli chiamandoli Barolo Brothers. Bruno e Marcello hanno meno di 50 anni, ma non si fanno travolgere da quella che è una consacrazione ufficiale, a cui tutti aspirano ma pochi riescono ad ottenere.
Oggi si sono mantenuti fedeli a se stessi, non hanno smesso di sognare e combattere per un obiettivo giusto. Intanto la Langa è cresciuta con loro e con chi, come loro, antepone al proprio nome quello della terra che li ha fatti nascere e li ha accompagnati per tutta la vita.
Recentemente l’azienda ha preso una decisione molto importante: quella di abbandonare ogni prodotto chimico, per ottenere un vino il più naturale possibile.
La nostra Filosofia
“Più che un lavoro il nostro è un divertimento. Una certezza è il metodo impostato di mio padre: far vivere ai clienti la nostra cultura e conoscere la bellezza del nostro territorio, le Langhe”.
Federico Ceretto
BARBARESCO CERETTO
Con l’annata 2010 di Barolo e 2011 di Barbaresco, i nomi sulle relative etichette di Zonchera e Asij saranno semplificati in Barolo Ceretto e Barbaresco Ceretto.
Negli anni’60, Zonchera e Asij nascevano come i primi Barolo e Barbaresco di casa Ceretto, dalle vigne Zonchetta di La Morra, sotto le Brunate e Asili di Barbaresco. Sono state fino agli anni 70 le nostre massime etichette, fino a quando iniziammo ad investire sui grandi cru ed ad acquistare i primi ettari. Da qui, per affetto, si è scelto di tenerne la produzione ma separata. Zonchera e Asij sono quindi diventati i secondi vini dei nostri più blasonati Barolo e Barbaresco. La loro vinificazione si è sempre compiuta nella cantina di Alba e così l’invecchiamento, le uve poi erano originarie di diverse vigne non da singoli appezzamenti. Vini classici, intesi come all’inizio del secolo scorso quando il concetto di cru era totalmente ignorato dai nostri viticultori.
Vinificazione
La fermentazione, indotta da lieviti indigeni, avviene a cappello emerso in vasche d’acciaio e si esaurisce in 14/15 giorni. Il processo si conclude con una macerazione di 10/15 giorni. La temperatura segue l’andamento della fermentazione.
Invecchiamento
Avvenuta la malolattica (dicembre), il vino è trasferito in tonneaux di rovere francese per 12 mesi e 12 mesi in botti da 25 hl.
Contiene solfiti
Recensioni
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